Seno - Chirurgia Plastica Roma

Seno

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Mastoplastica additiva Roma Introduzione

Fin dall’inizio dell’umanità il seno è stato sinonimo di femminilità; la dimensione “ideale”invece  è sempre stata in correlazione con i modelli estetici in voga nei vari periodi storici. I primi riferimenti all’intervento di aumento di volume del seno datano la fine del XIX secolo: sia mediante iniezioni di paraffina o di silicone liquido che impianto di grasso (1895 il dott. Czerny trasferì un lipoma nella mammella per correggere un difetto). Come immaginabile questi tentativi avevano esiti disastrosi.
La mastoplastica additiva roma, come la intendiamo oggi vede la sua nascita a Houston (Texas USA) all’inizio degli anni ’60. Grazie ad una protesi con involucro di silicone, ripiena di silicone che fu messa a punto dai chirurghi F. Gerow e T. Cronin. Si racconta che i due intuirono l’idea partendo dalla osservazione delle sacche per la raccolta del sangue che erano di silicone. La prima paziente dell’era “moderna” della mastoplastica fu la signora Timmie Jean Lindsey, divorziata e madre di sei figli, che nel marzo del 62 si fece visitare per la rimozione di due tatuaggi a forma di rosa sui seni, in quella occasione le fu proposta la mastoplastica additiva “sperimentale”; la signora accettò a patto che le fosse praticata anche un’otoplastica correttiva: la paziente mantenne gli impianti tutta la vita senza alcun problema_
L’aumento del seno è la procedura di chirurgia estetica più diffusa al mondo, solo in Italia nel 2009 48.000 interventi (dati SICPRE) nel 2010 negli USA oltre i 318.000 interventi.
Le motivazioni per l'aumento del seno roma possono essere molteplici, ma una buona candidata dovrebbe presentare almeno una di queste caratteristiche:
disagio per la sensazione di inadeguatezza del seno,
perdita di tono o volume per una dieta rigida o dopo una gravidanza;
uno dei seni notevolmente più piccolo rispetto all’altro, ovvero un’asimmetria di volume

Durante la prima visita relativa all'intervento di mastoplastica additiva, saranno valutati forma, volume delle mammelle, posizione dei capezzoli e qualità della pelle: in caso di seno cadente potrebbe essere utile effettuare anche un lifting del seno. Sarà utile portare le ultime analisi effettuate e la mammografia e/o ecografia mammaria più recente.
Non esiste evidenza scientifica che le protesi mammarie aumentino il rischio di malattie o di cancro del seno, comunque la loro presenza può rendere più difficile la lettura degli esami mammografici: questo problema è in parte ovviabile mettendo la protesi sotto il muscolo pettorale.
L’intervento non è consigliabile se si ha intenzione di perdere molto peso o se si è pianificata a breve una gravidanza, perché entrambe queste condizioni possono incidere sull’intervento modificando la mammella. Comunque non ci sono prove che le protesi mammarie influenzino la capacità di allattare
Prima dell’intervento è necessario effettuare un elettrocardiogramma, delle analisi del sangue ed un esame per immagini (mammografia e/o ecografia); è utilissimo smettere di fumare perché diminuiscono gli effetti indesiderati e si guarisce meglio, per capitalizzare questi vantaggi basta smettere due settimane prima e poi dopo l’operazione.
Alcuni farmaci quali l’aspirina saranno vietati prima dell’operazione mentre altri saranno prescritti.
L’intervento si svolge in sala operatoria, con una notte di ricovero in clinica.
Dopo l’intervento sarà necessario indossare un apposito reggiseno (tipo palestra), i cerotti saranno rimossi quotidianamente, mentre i punti verranno rimossi tra i 7 ed i 15 giorni successivi. A domicilio, mediamente per 5 giorni, si effettuerà la terapia antibiotica ed antidolorifica. Il gonfiore scomparirà dopo i primi giorni e dopo un mese la forma sarà quella definitiva. Dopo l’intervento si può camminare ed attendere alle cura quotidiana della persona.
Le sensazioni post operatorie sono molteplici: senso di tensione, sensibilità aumentata, diminuita, prurito, dolenzia nell’alzare le braccia. Non si deve sollevare, spingere o tirare qualsiasi cosa, nè impegnarsi in qualsiasi attività faticosa o torsione del tronco.
dopo una mastoplastica additiva spesso è possibile entro pochi giorni riprendere le piccole faccende domestiche mentre per  tornare al lavoro è necessario non meno di una settimana, a seconda del tipo di attività.
L'attività fisica deve essere evitata per almeno un paio di settimane dopo l'intervento, dopo di che, occorre fare attenzione ad essere estremamente “gentili” con il seno per almeno il primo mese. L’intervento verrà programmato in base alle esigenze della paziente, al suo desiderio riguardo al volume delle mammelle ed alle sue caratteristiche anatomiche: in base a tutto questo verranno scelte, protesi, sede delle incisioni e modalità di posizionamento sopra o sotto muscolare.
A titolo informativo si può leggere il capitolo su protesi e tecniche chirurgiche
Le complicanze sono rare, ma possibili, esse includono sia le rarissime reazioni alla anestesia, che gli ematomi o le infezioni, poco frequenti e risolvibili con terapia adeguata.
La perdita di sensibilità dl capezzolo è molto rara e quasi sempre temporanea.
L’incidenza di contrattura della capsula che si forma attorno alla protesi è una complicanza molto meno diffusa oggi, ma che deve essere ben spiegata in corso di visita, perché può alterare il risultato estetico, ma comunque è curabile e correggibile.
La rottura delle protesi è pressoché impossibile, gli attuali modelli, inoltre sono progettati per non dover essere mai sostituiti.
I risultati estetici sono di lunga durata, fermo restando il fatto che le mammelle anche se operate comunque invecchieranno e con l’invecchiamento e la gravità tenderanno a scendere.
Il follow up ovvero i controlli post operatori sono indicati dopo un mese, dopo sei e poi ogni uno o due anni, sempre accompagnati da un’indagine di diagnostica per immagini.
Il follow up è compreso nei costi dell’intervento perché il rapporto con il chirurgo plastico non finisce quando si esce dalla sala operatoria.

Riassumendo: durata 90/minuti, riposo 7/giorni, rimozione dei punti 15 giorni, indossare idoneo reggiseno, portare alla prima visita analisi recenti ed ecografia mammaria e/o mammografia degli ultimi 3 mesi.

 

 

 

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Mastopessi Roma lifting della mammella

La perdita dell’elasticità cutanea associata spesso alla variazione del volume, come avviene in caso di gravidanza, allattamento o variazioni rapide del peso, possono causare la perdita del tono e della forma della mammella. Esistono vari gradi di ptosi, cioè di discesa, ma se non vi è perdita di volume o la paziente non desidera anche un aumento volumetrico si può intervenire semplicemente risollevando il seno; altrimenti può essere indicato associare al lifting anche l’inserimento di una protesi.
La candidata ideale a questo tipo di intervento ha spesso una od entrambe le mammelle con l’aspetto “molto sceso”, svuotate ed atoniche oppure ha il complesso areola-capezzolo che guarda verso il basso o si trova al di sotto del solco mammario; la paziente dovrebbe aver completato lo sviluppo sessuale e sottoporsi comunque all’intervento dopo la gravidanza, perche una nuova gravidanza come l’allattamento posso incidere negativamente sul risultato di una precedente mastopessi. Comunque l’intervento di per se non inficia la capacità di allattare dal momento che i dotti galattofori ed il capezzolo sono lasciati intatti.
In occasione della prima visita saranno fatte delle misurazioni e delle foto, e verrà fornita una spiegazione personalizzata sul tipo di intervento più indicato al caso specifico, è utile portare con se gli ultimi esami ecografici del seno o mammografie recenti.
In generale l’intervento si effettua con delle incisioni che seguono il profilo della mammella per definire la nuova posizione del complesso areolare; una parte di cute verrà rimossa ed il derma riposizionato per rendere più duraturo il risultato finale. Esistono molte varianti alla tecnica, sostanzialmente residueranno delle cicatrici circolari attorno all’areola, verticali, dall’areola al solco ed orizzontali nel solco: queste ultime possono essere spesso evitate, quelle verticali possono essere evitate con la tecnica round block.
Molte donne effettuano questo intervento ogni anno con successo, solo negli USA nel 2010 ne sono state praticate 121,377(Cosmetic Plastic Surgery Research). Nonostante tutto degli effetti indesiderati sono sempre possibili, a titolo di esempio ed in ordine di frequenza ematomi, infezioni, asimmetrie, cicatrici ipertrofiche, perdita di sensibilità del capezzolo. Tutti questi rischi possono essere ridotti seguendo le indicazioni del medico ma non possono essere annullati: nel colloquio con lo specialista verranno illustrati nel dettaglio.
Dopo l’intervento generalmente si pernotta in clinica e si torna a casa il giorno dopo senza drenaggi, i punti verranno rimossi tra i 7 ed i 15 giorni dopo l’intervento, sarà utile indossare un apposito reggiseno; il ritorno alle proprie normali attività avverrà progressivamente; dopo una settimana sarà possibile effettuare le attività più leggere. Il risultato è duraturo a meno di brusche variazioni di peso o volume delle mammelle.
Riassumendo: durata 90/120 minuti, riposo 7/10 giorni rimozione dei punti 15 giorni, indossare idoneo reggiseno, portare alla prima visita analisi recenti ed ecografia mammaria e/o mammografia degli ultimi 3 mesi.
 
 
 
 

Il capezzolo introflesso

Molte donne saltuariamente o costantemente si trovano nella
condizione di avere uno od entrambi i capezzoli invertiti. La condizione non é rara, ma poco dibattuta in quanto spesso fonte di imbarazzo.

 I capezzoli possono presentare anche forme di introflessione differenti l'uno dall'altro, ne esistono tre gradi: grado I il capezzolo si estro flette occasionalmente anche in modo spontaneo; grado II il capezzolo può essere estro flesso con manipolazioni ed infine nel grado III l'inversione é permanente.
Le cause sono probabilmente connesse con la familiarità e trovano spiegazione con una tensione ed accorciamento dei dotti galattofori.
Esistono diverse metodiche terapeutiche. Il grado I può essere suscettibile di miglioramento con l'uso della Niplette .

 

Anche il Lipofilling può trovare la sua utilità nel grado I così come nel grado II.
Il grado II e III da possono poi essere affrontati e risolti con la chirurgia mini invasiva mediante dissezione dei dotti ( che riduce le possibilità di allattamento) e contestuale innesto di tessuto adiposo per ridurre il rischio di recidiva dell'introflessione.
L'intervento si effettua previa anestesia locale in regime ambulatoriale; dopo circa 60 minuti di intervento si può tornare alle proprie attività. Dopo 12/14 giorni si toglieranno i punti. Durante tale periodo sarà utile applicare la Niplette .
Riassumendo durata 60 minuti in anestesia locale/ recupero immediato/
rimozione dei punti dopo 12 giorni costo €600

Mastoplastica riduttiva Roma: per un un seno più piccolo

Il seno può essere percepito come troppo grande o esserlo oggettivamente: entrambi i motivi spingono la paziente ad informarsi per la sua riduzione. Le cause sono molteplici, per lo più multifattoriali, ma giocano un ruolo importante gli ormoni e la familiarità.
Il quadro è definito patologico solo se devono essere rimossi almeno 500 gr di tessuto per mammella per ricostruire un seno più proporzionato al resto del corpo. I sintomi fisici causati dal peso del seno non sono sufficienti a definire il quadro patologico

Per essere un buon candidato per l’intervento di riduzione del seno bisogna avere una delle condizioni seguenti:
- mammelle  che sono troppo grandi in proporzione alla struttura toracica ed all’altezza;
- mammelle pesanti e pendenti con capezzoli e areole che puntano verso il basso
- una mammella molto più grande rispetto all'altra
- dolori cronici a schiena, collo o dolore alla spalla causato dal peso del seno e/o irritazione della pelle sotto il solco mammario
- limitazione dell’attività fisica a causa delle dimensioni e del peso del seno
- insoddisfazione o disagio psicologico circa la grandezza del seno

la Riduzione del seno può essere effettuata a qualsiasi età, ma i chirurghi plastici di solito consigliano di attendere finché lo sviluppo del seno non si sia fermato: è importante sapere, inoltre, che sia la gravidanza che l’allattamento possono avere effetti significativi e imprevedibili sulle dimensioni e la forma delle mammelle. Tuttavia, molte donne decidono di sottoporsi alla riduzione prima di avere gravidanze: questa è una scelta complessa di cui discutere in occasione della prima visita. In tale occasione si parlerà della dimensione del seno desiderata così come di qualsiasi altra cosa che si vorrebbe migliorare delle mammelle per stabilire se i risultati attesi possono realisticamente essere raggiunti: ciò è in relazione a molti fattori, a titolo di esempio: la dimensione e la forma del seno, la qualità della vostra pelle e il posizionamento dei capezzoli e delle areole. Una cosa molto importante da raccomandare è di stabilizzare il proprio peso prima dell’intervento chirurgico: variazioni significatve possono incidere sul risultato.
 In occasione della prima visita saranno fatte delle fot o e delle misurazioni, è importante portare una mammografia o una ecografia recente, le ultime analisi e precedenti cartelle cliniche. Chi avesse un’assicurazione sulla salute può valutare se l’intervento non estetico rientra nella sua polizza che si consiglia di mostrare.

Tecnica chirurgica
Il metodo più comune di riduzione del seno comporta tre incisioni. Una incisione viene fatta intorno all'areola. Un altra corre verticalmente dal bordo inferiore dell’areola  alla piega sotto il seno. La terza incisione segue la curva naturale della piega sotto al seno, il solco sottomammario. In questo modo viene rimosso il tessuto in eccesso e riposizionata più in alto l’areola, che viene anche ridimensionata.
Non di rado una liposuzione può raffinare il risultato nel cavo ascellare.
Esistono molte varianti alla tecnica base che saranno illustrate caso per caso; la dimensione e la forma del seno, così come la quantità desiderata di riduzione, sono fattori che aiuteranno a determinare la tecnica migliore.
Esiste anche la possibilità di evitare la cicatrice nel solco sottomammario ed in rari casi anche quella verticale limitandosi ad una tecnica detta “round block”

Le complicanze minori non sono rare nelle grandi riduzione del seno. Ma ogni anno, molte migliaia di donne subiscono con successo l'intervento (29.000 in Italia nel 2009, dati SICPRE) e sono soddisfatte dei risultati. La chirurgia, tuttavia, bisogna esserne consapevoli offre sia dei benefici duraturi che  dei rischi.
Alcune delle possibili complicanze includono il sanguinamento e quindi i lividi, l’infezione e, raramente, le reazioni all'anestesia.
Sempre molto raramente, un paziente può richiedere una trasfusione di sangue durante l'operazione. Questo di solito si può prevedere in anticipo e in determinate circostanze, consigliamo di donare il proprio sangue in preparazione (autotrasfusione).
Dopo la riduzione, a volte i seni non sono perfettamente simmetrici e/o l'altezza capezzolo possono variare leggermente. Di per se le asimmetrie sono fisiologiche, comunque  piccole correzioni possono essere effettuate in un secondo momento anche ambulatorialmente. La perdita di sensibilità nei capezzoli o sulla cute delle mammelle possono verificarsi raramente, quasi mai permanentemente.
È importante sapere che è possibile contribuire a ridurre i rischi determinati seguendo i consigli e le istruzioni sia prima che dopo l'intervento chirurgico.

Come prepararsi prima dell’intervento chirurgico?
A seconda della vostra età effettuerete una mammografia o un’ecografia mammaria prima e un altro esame mammografico/ecografico alcuni mesi dopo l'intervento chirurgico. Ciò contribuirà a individuare eventuali futuri cambiamenti nel tessuto del seno. Importante: la mastoplastica riduttiva non aumenterà il rischio di sviluppare il cancro al seno.
Se sei un fumatore smettere di fumare con largo anticipo (minimo 14 giorni), sarà utilissimo per la guarigione e la cicatrizzazione; invece l’aspirina e alcuni farmaci anti-infiammatori possono causare sanguinamento e quindi si dovrebbe evitare di prenderli per un periodo di tempo prima dell'intervento chirurgico. Comunque tutte le istruzioni preoperatorie saranno fornite nel corso delle visite.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale ed in clinica, in regime di ricovero solitamente con una notte di degenza. Comunque a casa i primi giorni sarà necessario l’aiuto di qualcuno.
Dopo l’intervento verrà fatto indossare un reggiseno particolare; quando verranno messi dei tubicini di drenaggio verranno tolti in occasione della dimissione. Dopo pochi giorni si potranno riprendere le normali attività facendo attenzione al sollevamento di pesi ed ai movimenti di iper estensione delle braccia.
Generalmente i punti verranno rimossi in fasi successive durante un periodo di circa tre settimane, con inizio dopo circa una settimana dall'intervento.
Occorreranno molte settimane affinché la sensibilità, le cicatrici e la forma tornino alla normalità
Quando potrò riprendere le mie normali attività?
Dopo la mastoplastica riduttiva è spesso possibile tornare al lavoro entro un paio di settimane, a seconda del vostro lavoro. In molti casi, è possibile riprendere la maggior parte delle normali attività, tra cui una qualche forma di lieve esercizio fisico, dopo poche settimane. Durante questo periodo si può continuare a sperimentare alcuni lievi disturbi.
Qualsiasi attività sessuale dovrebbe essere evitata per un minimo di una settimanaed occorre fare attenzione ad essere estremamente gentili con il seno per almeno sei settimane.
Durata dei risultati
La taglia del seno dovrebbe rimanere abbastanza costante a meno di non guadagnare o perdere una quantità significativa di peso od avere una gravidanza. Tuttavia,  la gravità e gli effetti dell'invecchiamento non verranno bloccati.

Le cicatrici delle incisioni guarendo si schiariscono. È importante rendersi conto, tuttavia, che le linee di incisione saranno permanentemente visibili seppure ben nascoste.
Dopo l’intervento e le medicazioni sarà effettuato un follow-up a intervalli regolari, dopo 6, 12 e 24 mesi: il rapporto con il chirurgo plastico non finisce quando si esce dalla sala operatoria


Riassumendo: durata 90/120 minuti, riposo 7/10 giorni rimozione dei punti 15 giorni, indossare idoneo reggiseno, portare alla prima visita analisi recenti ed ecografia mammaria e/o mammografia degli ultimi 3 mesi.