Corpo - Chirurgia Plastica Roma

Corpo

Il tatuaggio è stato parte della cultura umana fin dai primordi della civiltà moderna. Nel corso dei millenni è cambiata la miriade di colori con cui ora si possono esprimere i  pensieri, i sentimenti ed i desideri attraverso l'arte del corpo, ma ciò che invece non è cambiata è la natura umana: quindi la nostra propensione a cambiare idea su quello  che pensiamo, sentiamo, e desideriamo esprimere sulla tela della nostra pelle.

La tecnologia utilizzata per rimuovere i tatuaggi è iniziata con metodi distruttivi, che danneggiavano non solo il tatuaggio, ma in maniera  evidente la pelle che conteneva l'inchiostro del tatuaggio.La scoperta della foto termolisi selettiva, la capacità di rimuovere selettivamente le strutture bersaglio senza danneggiare la pelle circostante, ha reso possibile  rimuovere i tatuaggi senza distruggere la cute circostante e quindi senza lasciare alcuna una cicatrice.

Qualunque sia il motivo per effettuare  la rimozione di un tatuaggio, la procedura con il laser Q-switch Nd:YAG è il metodo più comune ed efficace per cancellare l'inchiostro nero e rosso.    Merita solo ricordare che tra i metodi usati in passato vi era la dermoabrasione ("levigatura" della zona) e l'escissione (il taglio della pelle tatuata e, eventualmente, l'innesto di  pelle nella zona): questi metodi possono essere ancora utilizzati occasionalmente, mentre l'utilizzo degli impulsi laser è diventato il metodo gold standard.

Potreste aver visto in commercio creme per rimuovere i tatuaggi, ma non ci sono prove di l'efficacia, mentre possono essere rischiose per intossicazione o cattiva cicatrice.

 

Prima del trattamento

Prima della rimozione del tatuaggio dovrà essere effettuata una visita per stabilire il numero di sedute ed il tipo di laser da utilizzare, saranno spiegati rischi ed effetti collaterali della terapia: potranno essere utilizzate creme anestetiche locali tipo Emla o infiltrazioni locali con carbocaina.

Procedura di rimozione

Il dispositivo laser frammenta l'inchiostro con brevi impulsi di luce  laser concentrata.

Il metodo e le lunghezze d'onda utilizzate sono progettate per colpire solo i colori tatuati, senza influenzare i circostanti pigmenti e strati di pelle. Luci laser differenti vengono utilizzate per i differenti colori di inchiostro.

L'inchiostro nero è più facile da rimuovere, perché il nero assorbe l'intero spettro della luce, mentre  il rosso e altri colori richiedono impulsi laser specifici. I colori pastello, il marrone ed il bianco non vengono rimossi oppure lo sono solo in parte.

Passando attraverso gli strati superficiali della pelle, la luce laser viene assorbita dai pigmenti tatuati, provocandone la rottura in particelle più piccole. Il sistema immunitario del corpo mediante cellule chiamate macrofagi e fibroblasti rimuove le particelle frammentate del tatuaggio.

La rimozione del tatuaggio può richiedere da uno a dieci sessioni di trattamento, ogni trattamento dura solo pochi minuti, con sei - otto settimane di intervallo tra ogni sessione.

 

Dopo il trattamento

E' utile applicare per 10-15 giorni un unguento, talvolta antibatterico, può essere utile tenere la zona sollevata per evitare gonfiori ed evitare il sole per alcuni giorni; la pelle guarirà rimanendo arrossata e sarà prescritto l'uso di  altre creme protettive.

 

I migliori candidati sono persone con una carnagione chiara che hanno tatuaggi di inchiostro scuro molto superficiali, vecchi o artigianali. Quindi maggiore sarà il contrasto (inchiostro scuro sulla pelle chiara) più efficace risulterà il processo di rimozione e le sessioni necessarie saranno di meno

Non è indicato trattare tatuaggi recenti (meno di 4 mesi)

 

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali della rimozione laser del tatuaggio sono rari, ma possono includere vescicole, infezioni, perdita di colore della pelle, cheloidi e cicatrici ipertrofiche, ma nella maggior parte dei casi, la pelle ritorna alla normalità.

 Approfondimento storia tatuaggio

Approfondimento Q-switch


Cosa può fare la tecnologia laser

Le strie atrofiche, note più comunemente come smagliature, sono alterazioni superficiali della cute, si presentano simili a sottili cicatrici pressoché lineari talvolta lunghe anche parecchi centimetri.


Il colore dipende dalla fase in cui si trova la lesione: appena insorgono sono di colore rosso-violaceo talvolta anche e rilevate, per evolvere alla fine in un colore bianco-perlaceo creando un aspetto della pelle più sottile. Sono diverse le cause che portano al formarsi delle smagliature: in primis c'è la brusca variazione della tensione cutanea: per aumento del peso corporeo o del volume  corporeo (sviluppo degli adolescenti) in quanto la pelle (soprattutto se è poco elastica e non sufficientemente idratata) perde velocemente tonicità e "si strappa". Compaiono generalmente sulle cosce, sui fianchi, sui glutei, sull'addome e sul seno.


Quando tendono a schiarire, assumono un colore bianco perlato, segno che la pelle in quel punto è diventata fibrosa: prevenire elasticizzando la pelle è fondamentale, perché  la loro completa eliminazione non è possibile: l’inestetismo può essere ridotto del 70%/80% grazie al laser frazionato non ablativo: Palomar StarLux 1540, che consente la formazione di nuovo collagene. E' l'unico trattamento laser non ablativo accreditato per la cura delle smagliature ( vedasi approfondimento)

Il Palomar StarLux 1540 agisce attraverso la formazione di una serie di ‘colonnine’ di micro raggi ottici che penetrano in profondità nella cute, generando delle  zone  di denaturazione, profonde fino a 1 mm, mentre rimane intatto il tessuto circostante. Il trattamento non genera ferite e la ripresa delle normali attività è pressoché immediata.

In sisntesi la rigenerazione cutanea e l’aumento del collagene trasforma il tessuto ‘smagliato’ in uno  più simile a quello circostante.

 Riassumendo: 2-3 sedute, ogni 30/40 giorni, lieve arrossamento dopo la seduta_


approfondimento


INTRODUZIONE 

L’Addominoplastica Roma è una procedura molto popolare sia tra le donne che vogliono ritrovare la parete addominale piatta (spesso persa dopo la gravidanza o dopo una notevole perdita di peso) sia tra gli uomini che presentano un addome atonico. Consiste in un intervento di rimozione del tessuto adiposo e della pelle in eccesso nella parte centrale e inferiore dell’addome, al fine di tendere la parete e migliorarne l’aspetto. Le smagliature, quando possibile, vengono rimosse, ma rimane sempre una cicatrice post chirurgica. Sebbene sia la 5° procedura di chirurgia estetica più praticata (dati USA), è necessario affrontarla con la giusta preparazione psico fisica, perché si tratta di un intervento impegnativo che richiede un ricovero di 1-2 giorni. Il decorso post operatorio comprende anche un percorso fatto di massaggi drenanti e laser tonificanti: il tutto al fine di raggiungere il miglior risultato possibile.
PER SAPERNE DI PIU’
Addominoplastica tipi di incisione e il loro posizionamento
Il chirurgo sceglie, adattandola al paziente, la tecnica che lascia le minori cicatrici o almeno quelle che meglio si nascondano nello slip. Talvolta l’eccesso adiposo e cutaneo comporta l’escissione di un’ampia superficie costringendo il chirurgo ad allungare l’incisione lateralmente, verso le spine iliache anteriori; inoltre quando la cute ridondante è eccessiva si impone il riposizionamento dell’ombelico. Comunque i tipi di incisione, le tecniche e il posizionamento dell’ombelico vengono discussi durante la prima visita: indipendentemente dalla cicatrice, risulta dalle ricerche negli USA che il tasso di soddisfazione dei pazienti è molto alto, ed il risultato è per lo più definito come gratificante.
In sede di esame preoperatorio vengono prescritti esami del sangue, ecgramma con visita cardiologica e si valuta (mediante esame ecografico o RM). la necessità di effettuare anche la riparazione della parete muscolare che ha ceduto il tono: questa prende il nome di diastasi dei muscoli retti ed è più probabile nelle donne che negli uomini. 
L’addominoplastica parziale o mini-addome
Questa procedura è indicata per i pazienti che hanno bisogno solo di una rimozione della pelle e di poco grasso, senza nessun nuovo posizionamento dell’ombelico. Si può comunque effettuare il lifting dei muscoli diastasati qualora occorresse. Vantaggi: l’anestesia può essere locale con sedazione, i tempi di degenza si accorciano e  la cicatrice spesso è più corta. Svantaggio : permette di migliorare solo l’area al di sotto dell’ombelico.
Addominoplastica
Questa tecnica  è la più invasiva generalmente riservata  a quei pazienti che hanno molta lassità dei muscoli e notevole eccesso di pelle. Prevede il riposizionamento dell’ombelico: necessita di anestesia generale, 1-2 giorni di degenza, drenaggi per circa 24 ore .
Addominoplastica cicatrice verticale; o Giglio 
Tecnica poco usata, combina l'uso di una incisione addominale bassa trasversa con un'incisione verticale della linea mediana dell'addome, questa tecnica è solitamente riservata per chi ha bisogno di escissione importante di pelle unitamente ad un lifting dei fianchi, situazione comune dopo la considerevole perdita di peso che si ha con la chirurgia dell'obesità.
Rischi, complicanze e controindicazioni 
I rischi più gravi sono attribuiti all’anestesia, ma sono molto rari specie dopo una accurata valutazione preoperatoria. I rischi chirurgici comprendono: l’ematoma (raccolta di sangue) e/o il sieroma (fluido d’accumulo che può richiedere l'aspirazione). Il riposo a letto per 24-48 ore è utile a ridurre questi effetti indesiderati, mentre la ripresa della deambulazione dopo 48 ore è molto utile a prevenire fenomeni di trombosi.  Le Infezioni, anche se rare possono accadere, ma sono in genere ben controllate e prevenute dagli antibiotici.
Anche se molto raro, un altro rischio è la necrosi dei tessuti. Si può verificare quando il tessuto perde il suo apporto di sangue. Le possibilità di necrosi aumentano se il paziente è fumatore o diabetico, raramente possono essere il risultato di un'infezione. L’intorpidimento e la riduzione della sensibilità: sono un problema frequente, di solito temporaneo, ma in alcuni rari casi permanente. 
Cicatrici: Le cicatrici sono permanenti ma si rendono meno evidenti con il tempo e possono essere agevolmente nascoste in un normale slip. Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono peggiorare, sono rosse e rilevate, dopo 9-12 mesi si “maturano”, appiattendosi e divenendo bianche. Utile proteggerle dal sole e dai raggi UV nonché massaggiarle con creme siliconiche.
Cicatrici ipertrofiche o cheloidee: sono possibili in coloro che hanno tali predisposizioni. Asimmetria della cicatrice: un lato potrebbe risultare più elevato o più ampio rispetto agli altri. I bordi della cicatrice possono apparire dentellati o possono sembrare più scuri. Questo dovrebbe sfumare con il tempo, ma occasionalmente può essere opportuna, per ottenere il miglior risultato cosmetico, una revisione della cicatrice in anestesia locale.
Dopo l’operazione, può anche essere presente una modesta sporgenza di tessuti al di sopra e a lato delle linee di incisione; ciò tende a scomparire, nel giro di qualche mese. Invece nei pazienti che hanno avuto rimossa una considerevole quantità di pelle è comune l’effetto della cicatrice ad "orecchie cane”, che si risolve spontaneamente o più spessocon un piccolo ritocco, in anestesia locale.
Addominoplastica Non-chirurgica 
Il trattamento di laser lipolisi o la radiofrequenza non hanno effetto in caso di diastasi muscolare, né  in casi di eccesso cutaneo imponente, ma sono utili per potenziare il risultato post operatorio e aiutano a raggiungere prima il risultato finale pianificato
Post operatorio
Prime 48 ore: rimozione dei drenaggi, riposo a letto. Antidolorifici ed antibiotici
Prima settimana: piccole attività domestiche leggere, dormire in posizione prona. Antidolorifici ed antibiotici, guaina elastica all’addome 24 ore al giorno
Seconda settimana: come la prima, con aumento dell’intensità delle attività domestiche e sociali, rimozione dei punti, antidolorifici al bisogno, guaina elastica all’addome 24 ore al giorno
Terza-quarta settimana: ripresa della guida, aumentare le attività consuete e sociali gradualmente, ritorno all’attività lavorativa e sessuale; guaina elastica all’addome 12 ore al giorno. Consigliabile una graduale ripresa dell’attività fisica, mentre per gli sport più intensi (sci, tennis, calcio, pallacanestro, arti marziali) aspettare almeno sei settimane; utile iniziare massaggi rassodanti.
Un po’ di Storia 
La chirurgia plastica sull’addome è iniziata con  Kelly che nel 1899 ha descritto un intervento con incisione medio addominale. Da allora l’Addominoplastica si è evoluta  con la messa a punto di nuove tecniche. Thorek nel 1924 è stato il primo chirurgo ad elaborare una metodica che permettesse di lasciare intatto l'ombelico. 
Un ulteriore progresso c’è stato nel 1967, ad opera di Pitanguy che  ha utilizzato anche per la regione addominale la liposuzione. Nel 1972 Regnault ha sperimentato un nuova approccio:  la tecnica con incisione a W. Si andava perfezionando la tecnica nel tentativo di “nascondere” le cicatrici quanto più possibile ed è così che nel 1973 Grazer descrisse per primo l'incisione nella “Bikini line”, effettuando l’incisione entro l'attaccatura del pube. Poi, nel 1967, Callia descrisse un’incisione più bassa posta sotto la piega inguinale, permettendo anche il contemporaneo lifting della coscia. Nel 1978 è stato descritto il primo intervento di addominoplastica associato alla plicatura dei muscoli obliqui ad opera di Psillakis. Lockwood nel 1995 è stato il primo chirurgo ad utilizzare una tecnica che sollecitava di più le suture laterali permettendo di ridurre le complicanze assai frequenti di deiscenza mediale delle ferite, con necrosi cutanea. 
Può far sorridere, ma la linea dell’incisione negli anni ha praticamente seguito i gusti del tempo, scendendo o salendo in base al tipo di costume di “moda”.
Riassumendo: durata 60/90minuti, riposo 7/10 giorni rimozione dei punti 15 giorni,  portare alla prima visita analisi degli ultimi 3 mesi, ecografia parete addominale, si indosserà idonea panciera elastica per 30 giorni.
 

La liposuzione o liposcultura Roma è un intervento chirurgico che consente di ridurre, senza causare cicatrici evidenti, gli accumuli di tessuto adiposo localizzati. Le aree che possono essere trattate sono molte, ma i maggiori risultati si traggono quando il grasso in eccesso è situato nella parte alta delle cosce, sui fianchi, in regione addominale, alla faccia interna delle ginocchia, ed in regione sottomentoniera. 

La liposuzione o liposcultura è un intervento chirurgico che consente di ridurre, senza causare cicatrici evidenti, gli accumuli di tessuto adiposo localizzati. Le aree che possono essere trattate sono molte, ma i maggiori risultati si traggono quando il grasso in eccesso è situato nella parte alta delle cosce, sui fianchi, in regione addominale, alla faccia interna delle ginocchia, ed in regione sottomentoniera. Nel corso degli ultimi anni, la liposuzione è stata perfezionata con l’introduzione di alcune nuove modifiche tecniche. Anche se nessun tipo di liposuzione sostituisce i benefici di una dieta appropriata e dell’esercizio fisico, perché la liposuzione non serve a perdere peso né a curare l’obesità, ma solo a ridurre quelle zone congenite di grasso che non rispondono ai metodi tradizionali di perdita di peso. L’età non è una considerazione fondamentale, tuttavia i pazienti con minore elasticità della pelle (specialmente dopo i sessanta)  non possono ottenere gli stessi risultati dei pazienti con pelle elastica. In tali casi si può ovviare con un intervento di lifting. La liposuzione, infine, non comporta rischi particolari rispetto alle altre forme di chirurgia, fanno eccezione ed hanno un rischio aumentato i pazienti  diabetici, cardiopatici o pazienti affetti da problemi polmonari.

Per saperne di più

 

Storia

Il desiderio di eliminare i depositi adiposi nasce alla fine dell’800, con l’affermarsi da un lato di una cultura “lipofobica” nell’ambiente medico e dall’altro dal manifestarsi del desiderio di mettere in evidenza le forme del corpo, in aderenza la moda dei primi anni del secolo scorso. Proprio di quegli  anni è la prima prova documentale di un intervento per eliminare il grasso: la sig.ra Suzanne Geoffe fu ad operata dal il prof. Dujarier, un chirurgo estetico, il 28 febbraio del 1926 all’ospedale Beaujon  di Parigi. La paziente ebbe una cancrena e perse la gamba. In seguito il desiderio di ridurre chirurgicamente il grasso non scompare, tutt’altro, ma la prima innovazione ci fu solo intorno agli anni ’70 quando si ricominciò a considerare la possibilità di “succhiare via” il grasso. Non è facile attribuire la paternità della metodica uno dei padri fu certamente il il dott. Giorgio Fischer, un ginecologo italiano, che intuì la possibilità di aspirare l’adipe senza aprire completamente il tessuto (tecnica, questa, chiamata “a cielo aperto”). Utilizzò per questo scopo una cannula ginecologica. Negli stessi anni il dr. Gerard Yves Illouz ginecologo a Parigi mise a punto una tecnica simile, con tumescenza ma con cannule smusse, che poi fu presentata nel 1979 alla Soc. francese di Ch. Estetica, tra il 1977 ed il 1981 effettuò oltre tremila liposuzioni. Da allora si affermò anche negli Usa ad opera dei dott. Hetter e Martin che riproposero la sua tecnica. Sempre coevo di Illouz il dr P. F. Fournier introdusse il concetto di lipoaspirazione con siringa ovvero senza l’uso di un aspiratore.  Fu nel 1986 che la liposuzione fu nuovamente rivoluzionata dal Dr. Jeffrey A. Klein, un dermatologo della California, che introdusse la tecnica tumescente: permetteva di aspirare maggiori quantità di grasso, anche in anestesia locale, iniettando  nella zona da trattare anestetici, vasocostrittori e soluzione salina. Questa tecnica ha permesso  l’uso cannule più piccole e sottili aprendo la strada al concetto di liposcultura. Ciò ha ridotto la tendenza per eccessivo sanguinamento durante e dopo la procedura. Da allora si sono presentate numerose metodiche collaterali, ma in sostanza la tecnica di base rimane la stessa. Basti ricordare che nel 2010 negli usa sono state effettuate ben 290 mila liposuzioni “classiche”.

L’intervento

La liposuzione deve essere effettuata in una sala operatoria: l’anestesia può essere: 1) generale (paziente dorme completamente) 2) loco regionale (si mantiene lo stato di coscienza, addormentando la parte inferiore del corpo: utile per gli arti inferiori) 3) locale con “sedazione ”( si rimane presenti ma opportunamente sedati). A seconda  del paziente e-o dell’area da trattare, l’intervento si effettuerà o in regime di “day-hospital”, con dimissione alla sera oppure o con il ricovero di una notte. La liposuzione o lipoplastica consiste nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso; la liposcultura per maggior chiarezza prevede anche l’eventuale riutilizzo del grasso prelevato: magari per l’aumento del seno o dei glutei. 

La tecnica chirurgica prevede l’azione di una cannula ( collegata ad una pompa in aspirazione o grossa siringa) che viene inserita nel tessuto sottocutaneo attraverso piccole incisioni (2 mm); quindi con opportuni movimenti della cannula, il grasso in eccesso viene frantumato e contemporaneamente aspirato. Durante l’aspirazione, insieme alla frantumazione del grasso, si rompono anche alcuni vasi sanguigni e questa è la causa delle ecchimosi che possono verificarsi dopo l’intervento, ma che si riassorbono  in media nel giro di 15 giorni. Il tempo richiesto per effettuare il liposuzione può variare considerevolmente, in media un’ora. Alla fine dell’intervento,  deve essere indossata una guaina elastica per chiudere i vasi sanguigni e limitare il gonfiore postoperatorio. Tale guaina dovrà essere portata di solito per due settimane 24 ore al giorno, poi solo la notte per almeno altre 2 settimane

Varianti Tecniche

la tecnica “ad ultrasuoni”, 

Liposuzione ad ultrasuoni: le cannule producono energia ad ultrasuoni che Attraversano l’area da trattare mentre l’energia prodotta fa “esplodere” la parete delle cellule grassose, liquefacendo il grasso che viene poi rimosso con aspirazione. Tale tecnica appare utile specie in aree fibrose del corpo, come il dorso , e viene anche impiegata nel trattamento di adiposità particolarmente estese.

La tecnica “lipolaser”

La tecnica serve per l’ eliminazione degli accumuli di grasso localizzato tramite  fusione  del  grasso  stesso  eseguita  in  modo  minimamente  invasivo utilizzando un  laser  di ultima  generazione che non danneggia le strutture aiacenti. Il risultato di rimodellamento è immediato, perchè il grasso non viene gradualmente smaltito dall’organismo, ma aspirato nel corso del trattamento come nella liposuzione tradizionale. Ultimo plus rispetto alla liposuzione tradizionale: il calore sviluppato dal laser esercita sui tessuti anche un effetto tightening: ricompattandosi, la pelle svuotata dal grasso non rimane flaccida e senza tono, ma si rimodella sulla nuova linea del corpo. Grazie alla delicatezza e alla precisione di questa nuova tecnica laser è possibile intervenire anche su esiti di precedenti liposuzioni mal riuscite e su zone ‘difficili’ come il ginocchio.

Consigli pre e post operatori

Prima dell’intervento vengono prescritti degli esami di laboratorio ed un elettrocardiogramma, eventualmente tutti gli approfondimenti necessari. Si sconsiglia di assumere aspirina per due settimane prima dell’intervento e due settimane dopo, perché l’aspirina rendendo il sangue più “fluido” può aumentare il sanguinamento. Sarebbe molto utile non fumare per almeno due settimane prima dell’intervento; infatti i fumatori hanno 10 volte più effetti indesiderati dei non fumatori, però se il fumo viene eliminato almeno 10 giorni prima dell’operazione, l’incidenza delle complicanze diventa identica quella dei non fumatori. E’ opportuno interrompere l’uso di contraccettivi orali un mese prima dell’intervento. Infine, quando l’intervento è effettuato ambulatorialmente o in “day hospital” il paziente dovrà essere accompagnato a casa e dovrà avere per un adeguato aiuto a domicilio per un paio di giorni dopo. Infatti il primo giorno è necessario il riposo a letto, mentre dal secondo si potranno iniziare progressivamente a svolgere attività leggere

E’ normale una dolenzia diffusa, bruciore, gonfiore, e perdita di sensibilità per diversi giorni dopo l’intervento: gli attuali farmaci antidolorifici ed antiedema possono ridurre questi effetti collaterali. Talora, la perdita di sensibilità persiste anche per diverse settimane. Dopo circa 15 giorni dall’intervento, si consiglia di effettuare massaggi drenanti sull’area operata al fine di prevenire eventuali lievi irregolarità, che potrebbero formarsi con la cicatrizzazione. Cicatrici: Le piccole cicatrici che rimangono sono poco evidenti con il tempo, ma sono permanenti. E’ necessario attendere anche un anno perché le cicatrici migliorino definitivamente.

Si potrà riprendere l’attività fisica dopo 5-6 giorni dall’intervento, tenendo presente che per circa 10 giorni si avrà dolore alla pressione sulle aree operate. Il lavoro può di solito essere ripreso entro una settimana dall’intervento, mentre le attività sportive potranno essere riprese dopo 3 settimane per quanto concerne quelle leggere, mentre per gli sport più intensi sarà preferibile attendere per lo meno un mese. La guida dell’automobile è consentita dopo 7-10 giorni idem per l’attività sessuale.

 

Possibili complicanze

Le complicanze che possono verificarsi sono legate all’anestesia o all’intervento. Per quanto attiene alle prime, anche gravi, ma sono rarissime nelle persone in buone condizioni generali. Le complicanze legate all’intervento sono rappresentate da: ematoma, infezione, sanguinamento prolungato, e rarissimamente insufficienza cardio-circolatoria (fino allo shock) e solo in caso di lipoaspirazioni massive. Il rischio di complicazioni aumenta con la maggior estensione delle aree da trattare e nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. 

Tali complicanze, come già detto, sono rare e comunque sono affrontabili senza eccessive difficoltà nella grande maggioranza dei casi. Tra le altre possibili minori complicanze vi è l’edema o gonfiore che si risolve spontaneamente o con massaggi (eventuale linfodrenaggio) nel giro di due-tre mesi circa. L’ecchimosi si risolvono per la maggior parte entro 3 settimane, anche se sono necessari 3-6 mesi perché scompaia del tutto ogni gonfiore residuo.

Talvolta, può quindi essere indicato un intervento di “ritocco” a distanza di alcuni mesi (nuova lipoaspirazione localizzata o innesto di grasso), di solito di piccola entità e condotto in anestesia locale. 

 


La chirurgia estetica delle parti intime

 

L’aging con le mutazioni ormonali che comporta determina un deterioramento globale dei tessuti e le parti più intime non sono escluse da questi processi. Talvolta menopause chirurgiche o terapie adiuvanti antitumorali producono un invecchiamento troppo precoce. In tutti questi casi si può sviluppare un profondo disagio in quanto la propria età percepita non è in sintonia con quella biologica: il ginecologo è ovviamente lo specialista di riferimento, ma la terapia ormonale sostitutiva se da un lato è molto efficace nel trofismo delle mucose, non lo è affatto per l’estetica dei genitali esterni. Infatti le strutture esterne della vagina, piccole e grandi labbra soprattutto, non hanno la stessa origine embriologica del tessuto interno e non risentono dei benefici effetti eutrofizzanti della terapia ormonale, nemmeno locale: in questi casi per il ringiovanimento di queste zone può essere di aiuto il chirurgo plastico.


Cos’è il vaginal rejuvination ?


Il ringiovanimento vaginale Roma è un intervento chirurgico di chirurgia estetica genitali femminili ambulatoriale per ripristinare o migliorare l'aspetto estetico funzionale della vagina: un intervento combinato di labioplastica e vaginoplastica. Questi due interventi distinti possono essere eseguiti allo stesso tempo previa visita specialistica.

 

 

 

 

Che cosa è labioplastica?


Esiste sia una chirurgia estetica delle piccole che delle grandi labbra
Molte donne nascono con le piccole labbra grandi o irregolari. Altre sviluppano questa condizione dopo il parto o con l'invecchiamento. Talvolta l'aspetto ipertrofico delle labbra può causare imbarazzo con il partner e/o la perdita di autostima con numerosi risvolti psicologici e nella vita di relazione.
L’intervento tratta prettamente della riduzione o meglio della armonizzazione secondo canoni funzionali e di proporzione estetica: è una procedura chirurgica cosmetica che si effettua in ambulatorio ed in anestesia locale per modificare la forma delle labbra sulla parte esterna della vagina (piccole labbra). La sutura cade da sola ed in breve tempo si può riprendere la normale vita di relazione.
I problemi a carico delle grandi labbra possono essere sia congeniti che acquisiti con l’età o le gravidanze, ma anche a seguito di patologie: l’aspetto di solito è di riduzione o scomparsa. In questi casi impianti ambulatoriali in anestesia locale sia di acido ialuronico che di grasso autologo con cellule staminali, possono essere la soluzione estetica del problema.


Riassumendo: chirurgia estetica delle piccole labbra: anestesia locale, intervento ambulatoriale durata 60 minuti, 10 giorni di riposo, no rimozione punti. chirurgia estetica delle grandi labbra: anestesia locale, intervento ambulatoriale durata 90 minuti, 7 giorni di riposo, no rimozione punti.


Liposuzione e rimodellamento del pube:


Per una questione fisiologica, il grasso concentrandosi può creare un evidente dislivello rispetto all'addome. In tal caso una mini lipoaspirazione mirata, in anestesia locale, può risolvere il problema: verrà rimosso il grasso in eccesso che sormonta il monte di Venere ed il pube ritroverà un profilo più armonioso. Spesso tale accorgimento viene realizzato simultaneamente alla riduzione delle piccole labbra e/o all’aumento delle grandi labbra.